Oristano (Aristanis in sardo[1], Oristán in spagnolo, Oristany in catalano) è un comune italiano di 32.113 abitanti [2] , città e capoluogo della Provincia di Oristano nella Sardegna centro-occidentale.
È situata nella parte settentrionale della pianura del Campidano, nella regione detta Campidano di Oristano. Istituita capoluogo di provincia il 16 luglio 1974, ha una storia antica, in particolare legata al Giudicato di Arborea ed alla figura di Eleonora d'Arborea.
La bizantina Aristianis, sorta presso l'antica città fenicia di Othoca (attuale Santa Giusta), fu fondata nel 1070, quando l'arcivescovo arborense Torcotorio vi trasferì la sede vescovile, abbandonando l'ormai decaduta Tharros, e il giudice Orzocco I la eresse a capitale del Giudicato di Arborea [3] . Questo trasferimento probabilmente fu dovuto alle incursioni saracene che in quegli anni imperversavano sul litorale occidentale sardo, e alle quali la città di Tharros era soggetta. La nuova città era invece protetta dalle eventuali incursioni nemiche da barriere naturali quali gli stagni di Santa Giusta e la biforcazione del fiume Tirso, che prima di arrivare ad Oristano si divideva in due rami, di cui uno passava a nord e l'altro a sud della città.
Il medioevo oristanese fu caratterizzato da numerose guerre tra il giudicato arborense e gli altri regni sardi . Nel 1198 il giudicato venne invaso dal giudice di Cagliari Guglielmo I Salusio IV che dilagò sulla capitale spargendo distruzione . La città fu presto ristrutturata dai successivi giudici arborensi del XIII e XIV secolo che migliorarono la antiche fortificazioni , erette dal giudice Barisone , attraverso la costruzione di circa ventotto torri e l'innalzamento delle mura cittadine fino ai dieci-quindici metri . Oristano all'epoca contava circa 10.000 abitanti e comprendendo i sobborghi di San Lazzaro , Nono , Maddalena e Vasai raggiungeva un'estensione di circa 27 ettari . La forma della città a fuso era tipica della città-fortificata medioevale italiana. La reggia giudicale si trovava nell'attuale Piazza Mannu , in passato denominata "Sa Majorìa" [4].
A seguito delle conquiste catalano-aragonesi in Sardegna , il giudicato di Arborea e Oristano costituirono l'ultimo bastione di resistenza all'invasione aragonese , culminata nel tentativo di egemonia sull'intera isola operato dal giudice Mariano IV (1347-'75) e da sua figlia la giudichessa Eleonora (1375-1404). Il Giudicato di Arborea fu il più longevo degli stati sardi indipendenti, e cadde in seguito alla sconfitta subita dall'esercito arborense presso l'attuale Sanluri nel 1409. Conquistato quindi dagli Aragonesi fu successivamente trasformato in marchesato . Leonardo Alagòn, ultimo marchese di Oristano, tentò di riportare la città all'antica gloria giudicale ma nel 1478 a Macomer il suo esercito subì una pesantissima sconfitta e il marchesato fu inglobato nel Regno di Sardegna . Da quel momento Oristano , elevata al rango di città regia il 15 agosto 1479 [5] , seguì la comune storia della Sardegna attraverso le dominazioni aragonese-spagnola (fino al 1708) e piemontese-italiana (dal 1720). Nell'aprile del 1921 Davide Cova, Emilio Lussu, Camillo Bellieni con altri reduci sardi della prima guerra mondiale, fissarono la data ufficiale di fondazione del Partito Sardo d'Azione.
Oristano si trova sulla costa centro-occidentale della Sardegna, di fronte all'omonimo golfo. Il golfo, di forma approssimativamente ovale, è chiuso da Capo Frasca a sud e Capo San Marco a nord. Oristano rimane dunque abbastanza esposta ai venti occidentali. Il vento dominante è il maestrale, che spira da NW e raggiunge per alcuni giorni l'anno intensità di tempesta, con raffiche superiori ai 100 km/h su Capo Frasca. Questi eventi arrivano relativamente smorzati a Oristano (intorno agli 80 km/h) grazie alla moderata schermatura dei due capi, la cui altitudine massima è sugli 80 metri. I maggiori rilievi nella zona sono il Montiferru a N (1015 m. s.l.m.) e il monte Arci a Est (815 m. s.l.m.), troppo lontani per fornire adeguato riparo dalla tramontana e dal levante. La città rimane dunque esposta a tutti i quadranti, in particolare allo scirocco che spirando da SE può attraversare liberamente l'intera piana del Campidano da Cagliari a Oristano. Della pianura del Campidano Oristano occupa appunto il lembo NW, che risulta essere il più fertile grazie ai sedimenti fini trasportati dal fiume Tirso, sulla cui riva sinistra poggia Oristano a 5 metri sul livello del mare. Il Tirso è il fiume più lungo della Sardegna, la attraversa in direzione SW lungo l'ampia valle del Goceano per sfociare nel Golfo di Oristano, a circa 4 km in linea d'aria dalla città. Il clima, temperato delle medie latitudini, presenta la stagione estiva asciutta e calda e inverno fresco e piovoso (clima mediterraneo). Le stagioni intermedie hanno temperature miti e gradevoli. Oristano è caratterizzata da alti tassi d'umidità, che la rendono una città parecchio umida, soprattutto d'estate. Nonostante ciò è frequentemente ventilata grazie anche alla presenza delle brezze marine che mitigano la calura in estate. La stagione piovosa si concentra tra Ottobre e Marzo, mentre la piovosità media è di 580 mm/anno. A volte le dense nebbie comuni nella media valle del Tirso riescono a penetrare nella pianura, arrivando alla città. Non sono rare le brinate invernali, soprattutto nei quartieri periferici della città dove, in gelide notti invernali, la colonnina del mercurio riesce a spingersi qualche grado sotto lo zero.
Nonostante disti in linea d'aria circa 18 km e si trovi in provincia di Medio-Campidano, la stazione di riferimento per la provincia di Oristano è situata a Capo Frasca che, assieme a Capo San Marco, formano il golfo di Oristano. Essendo posta ad un passo dal mare, ne risentono soprattutto i valori di temperatura minima nei mesi invernali (nettamente più alti rispetto alla più interna città) e i valori di temperatura massima estivi, decisamente mitigati dalla immediata vicinanza dal mare. In base alle medie climatiche del periodo 1971-2000, la temperatura media del mese più freddo, febbraio, è di +10,4 °C, mentre quella del mese più caldo, agosto, è di +25,0 °C; mediamente si contano zero giorni di gelo all'anno e 21 giorni con temperatura massima uguale o superiore ai +30 °C. I valori estremi di temperatura registrati nel medesimo trentennio sono i -4,8 °C del gennaio 1981 e i +41,6 °C dell'agosto 1999.
Le precipitazioni medie annue si attestano a 529 mm, mediamente distribuite in 71 giorni di pioggia, con minimo in estate e moderato picco massimo in autunno.
L'umidità relativa media annua fa registrare il valore di 81 % con minimi di 78 % a giugno, a luglio, ad agosto e a settembre e massimo di 85 % a gennaio; mediamente si contano 10 giorni di nebbia all'anno.
Di seguito è riportata la tabella con le medie climatiche e i valori massimi e minimi assoluti registrati nel trantennio 1971-2000 e pubblicati nell'Atlante Climatico d'Italia del Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare relativo al medesimo trentennio. [6]
Nessun commento:
Posta un commento